Thursday, August 6, 2009

La Faccia di Cydonia: i test che ne provano l'artificialità

La faccia di Cydonia e i test per dimostrarne l'artificialita'

La cosiddetta “Faccia di Marte”, venne fotografata per la prima volta dalla sonda statunitense Viking 1 nel 1976. Nella foto appariva una macchia che a molti scienziati e appassionati dell’esplorazione spaziale ricordava un volto dai tratti umanoidi. La parte orientale della struttura era in ombra, ma la parte occidentale (a sinistra, nelle foto), aveva elementi che facevano pensare a occhi, sopracciglia e naso. La foto originale la trovate qui.

La Faccia fece ovviamente il giro del Mondo. La NASA affermo’ da subito che si trattava in realta’ di una struttura naturale, creata dall’erosione e dalla pioggia di meteoriti. Astronomi di rinomata fama, pero', tra cui alcuni che avevano lavorato a lungo anche a capo di strutture governative americane, cominciarono a riflettere. E formularono due ipotesi di lavoro relative alla faccia:

  • Ipotesi NATURALE: la struttura che sembrava una faccia, in realtà non lo era. L’illusione era dovuta ad un gioco di luci, o a un’anomalia geologica.
  • Ipotesi ARTIFICIALE: la faccia era artificiale, e cioe’ costruita da una specie intelligente.

Per stabilire se la Faccia fosse o meno artificiale, gli scienziati elaborarono una serie di test. Una trattazione elaborata di questi test, in inglese, la trovate in questo paper del 1997 scritto da Tom Van Flandern, un astronomo Americano morto nel gennaio di quest’anno e che molto ha fatto per dimostrare, con metodo scientifico, l’artificialità della Faccia su Marte.

  • Test 3D: ci si chiese: questa faccia, risulta una faccia da dovunque la si guardi, o solo a certe angolazioni? Sul pianeta Terra, si disse, ci sono molte rocce che sembrano facce solo se viste da un determinato angolo. Ma solo quelle artificiali, com il Monte Rushmore nel Sud Dakota – quello con la faccia dei presidenti americani, per intenderci – ha facce tridimensionali.

  • Test frattale: esistono dei metodi per verificare se alcune strutture a prima vista naturali non siano in realta’ artificiali (montagne che non sono montagne ma bunker camuffati, per esempio). Gli oggetti naturali mostrano in genere un più alto livello di contenuto frattale (e cioè frammentario, di linee spezzate, per capirci), mentre gli oggetti artificiali risultano più simmetrici e più regolari. Applicando queste tecniche frattali alla Faccia di Marte, che ne sarebbe venuto fuori?

  • Test del "contesto": ci si chiese se esistessero altre strutture attorno alla Faccia che potessero suggerire un contesto artificiale. Una roccia che sembra una Faccia poteva essere un caso. Una roccia che sembra una faccia in mezzo ad altre strutture geologicamente inspiegabili avrebbe giocato a favore dell’artificialità.

  • Disposizione delle colline non casuale: attorno alla Faccia ci sono molte colline o montagne: se la Faccia fosse artificiale, si disse, anche il contesto dovrebbe suggerirlo: ci dovrebbe essere una disposizione particolare, geometrica, rara in natura.

  • Simmetria bilaterale: se la foto del 1976 ritraeva veramente un volto umanoide, allora, dissero gli studiosi, future foto a più alta definizione, avrebbero mostrato ulteriori dettagli umanoidi nei posti giusti e delle dimensioni giuste: pupille, narici…Non solo: le nuove foto avrebbero anche dovuto dimostrare che la parte orientale della faccia era simmetrica a quella occidentale. Proprio come in una faccia.

  • Luogo e orientamento: van Flandern notò anche che se si fosse scoperto che la Faccia era in luogo “culturalmente” significante, come l’equatore, questo avrebbe fatto propendere per l’ipotesi artificiale. Se poi la Faccia fosse stata disposta lungo un asse verticale Nord/Sud, questo avrebbe ulteriormente supportato l’ipotesi artificiale.

  • Funzione/scopo: questa faccia – notò van Flandern – non e’ visibile né dal suolo di Marte, né dalla Terra o da altri pianeti, neanche col telescopio più potente. Ma allora perché costruire una struttura di 2.5km di lunghezza, per 2 di larghezza, e parecchie centinaia di metri dal livello del suolo? Se si fosse dimostrato che qualcuno poteva vederla, o che comunque era visibile da un’altro luogo, allora l’ipotesi dell’artificialità ne sarebbe uscita rafforzata.

Una struttura artificiale

Secondo parecchi studiosi, e Van Flandern è il più noto, proprio per la sua opera divulgativa, la Faccia di Marte avrebbe passato almeno i primi cinque test. Secondo altri, tutti i test sarebbero stati superati. E’ importante sottolineare ancora una volta che questi test furono creati ben prima che fosse possible conoscerne il risultato: prova ne è che alcuni di questi test dovettero aspettare più di 20 anni, e l’arrivo di nuove foto nel 1998, per poter avere risposta.

La possibilità che si potesse prevedere per puro caso il risultato anche solo di quattro test è stata calcolata a una su un miliardo di miliardi. Invece, la probabilità matematica che tutti i test venissero passati PER CASO era di una su mille miliardi di miliardi. In entrambi i casi, (una su un miliardo di miliardi, e una su mille miliardi di miliardi), la questione è stata ampiamente provata dal punto di vista scientifico. Per i calcoli si leggano questo e questo.

Ma entriamo nel dettaglio, test per test:

Test 3D: ormai è appurato – ma nel 1976 non lo era – che la Faccia sia una struttura tridimensionale. Su questo nessuno ha più dubbi.

Test frattale: test frattali effettuati su tutte le strutture della Regione di Cydonia hanno dato risultati che sarebbero largamente bastati per caratterizzare la Faccia come struttura artificiale, qualora si fosse trovata sulla Terra. Anche su questo, nessuno dubbio.

Disposizione delle colline non casuale: ci sono parecchie collinette (una dozzina almeno) che sono disposte in modo da formare figure perfettamente geometriche (vedi questo). Secondo alcuni formano strutture simili a una pianta di una città, una piazza, o addiruttra un’osservatorio, mentre anche per i più più scettici, contengono comunque anomalie difficili da spiegare in termini geologici.

Contesto: le collinette di cui sopra hanno forme molto particolari, e simmetriche. Secondo alcuni sarebbero delle piramidi (e io concordo, e ci torneremo), ma quand’anche non lo fossero, hanno comunque forme troppo simmetriche per essere casuali. Per cui la Faccia sembrerebbe essere una struttura artificiale tra strutture artificiali.

Foto della piramide D&M. Foto originale qui

Simmetria bilaterale della Faccia: per superare questo test è stato necessario aspettare molti anni e che nuove foto fossero scattate. La foto che la NASA rese pubblica nel 1998, la prima dopo quella del Viking 1, fu una doccia fredda. Non solo sembrava smentire la tesi della simmetria bilaterale, ma sembrava suggerire con chiarezza quasi che la Faccia non esistesse.

Si scoprì ben presto però che la MSSS, la società che aveva scattato le foto per conto della NASA, aveva sottoposo la foto a procedure di filtraggio molto atipiche per delle foto spaziali (mai fatte precedentemente sulle altre 120mila foto disponibili…): furono infatti applicati filtri che riducevano i rilievi e le ombre. La notizia fu data dalla stessa MSSS sul propio sito. Il risultato era questo:

Foto NASA/MSSS del 1998, modificata per far sparire i dettagli. La foto originale e' qui.

Il danno pero' era fatto. Il risultato è che a tutt’oggi, molte persone si ricordano di questa foto come della prova definitive della NON esistenza della Faccia su Marte. Beh, fanno male. Perché le foto successive – ma anche quella del 1998, private dei maledetti filtri – hanno tutte dimostrato non solo che la faccia è simmetrica, ma che ha tutti i tratti di un volto umanoide: sopracciglia, pupille, narici…(d'altronde le pupille sono visibili anche nella foto processata). La foto del 2001 qui testimonia bene la questione:

Foto ufficiale NASA del 2001. L'originale e' qui.

Non solo i tratti della Faccia (sopracciglio, iride, narici, labbra) sono presenti – e sono esattamente dove dovrebbero essere se la Faccia fosse una faccia – ma anche i margini della roccia sulla quale la Faccia riposa sono perfettamente simmetrici: mi ricordano molto uno scudo. Per una trattazione completa - e molte foto - dei dettagli della faccia, si legga qui.

Ma non si può negare che la parte orientale della faccia NON sia perfettamente identica alla parte occidentale: la bocca e parte dell’occhio risultano infatti compromessi. Secondo alcuni (van Flandern) questo sarebbe il risultato di un impatto che avrebbe parzialmente distrutto la parte orientale della faccia. Certo, questo potrebbe sembrare una “scusa”: in realtà, nonostante una parte della faccia risulti parzialmente rovinata, resta pero’ chiaramente la presenza del sopracciglio, e indicazioni chiare sulla presenza dell’iride, della narice e del labbro. Tutti elementi simmetrici rispetto alla parte non rovinata: delle stesse dimensioni, e lì dove dovrebbero essere.

La simmetricita' e' stata provata anche dalle ultime foto disponibili della Faccia di Cydonia, scattate nel 2006 dall'ESA, l'Agenzia Spaziale Europe. In realta' c'e' dice chi la foto ESA pubblicizzata in tutto il mondo tutto mostrerebbe tranne una faccia. Nella foto ESA infatti, si vede una specie di bernoccolo enorme tra quelli che dovrebbero essere gli occhi.

Foto ESA 2006. L'originale la trovate qui.

Com’è possibile? Questo bernaccolo da dove esce? Non era mai stato rivelato in nessun’altra foto, neanche in quelle prese da sonde lontane dall’asse della Faccia, e che quindi hanno fotografato la faccia di profilo…non solo: se si guardano le altre foto pubblicate dall’ESA sempre nel 2006, il bernoccolo scompare completamente. Queste foto, sempre disponibili sul sito ESA, però non sono state pubblicizzate.








Foto ESA del 2006...senza bernaccolo. Com'e' possibile? Gli originali qui e qui

Il trucco c’è, e si vede anche: nella foto pubblicizzata dall'ESA, leggete bene i credits, e cioè chi ci ha lavorato su: ESA\DLR\FU Berlin (G. Neukum), MOC (Malin Space Science Systems). Guardate invece le altre due, quelle non pubblicizzate: i credits indicano solo il Dr. Neukum, dell’Università di Berlino. Coincidenza vuole, che il Malin Space Science Systems sia lo stesso MSSS che aveva deformato la foto del 1998 per renderla irriconoscibile. Coincidenza, nevvero, che nelle altre foto ESA sulle quail il MSSS non ha lavorato, la faccia sia visbilissima…

Risultato: nel 2007, il Prof. Neukum, in risposta a chi protestava per questo bernaccolo inesistente in tutte le altre foto, ha scritto lui stesso che in realtà neanche lui era “convinto che la protuberanza esista nelle modalità visibili” nella foto pubblicata. Anzi, suggerisce il professore, “potrebbe essere un artifatto creato dall’algoritmo” usato per creare l’immagine in 3D. Avete capito? Ci sta dicendo che second lui quella foto è un errore, e che il bernoccolo in realta' non c'e'! A pensare male si fa peccato, ma mi verrebbe da dire che ogni volt ache il MSSS tocca una foto della Faccia, succedono strane cose. Per più informazioni, qui.

Ma perché, direte voi, il MSSS e la NASA dovrebbero fare tanto ostruzionismo? Tralasciando le ipotesi che vogliono il governo Americano e la NASA completamente a conoscenza di civilità extraterrestri, con le quali sarebbero addirittura in contatto (ne parleremo), la questione è anche puramente economica: dagli anni 70, l’esplorazione Americana è stata fatta solo con mezzi automatizzati, senza spedizioni umane: sonde teleguidate, robot come lo Spirit e l’Opportunity – che tra l’altro, anche qui, guarda la coincidenza, non vengono indirizzati verso Cydonia…Se si fosse confermata l’esistenza di strutture artificiali nella regione di Cydonia, allora sarebbero state inviate spedizioni con uomini, geologi, archeologi…e istituti come il MSSS, che sono i maggiori beneficiari dei finanziamenti per missioni automatizzate, non avrebbero preso più un dollaro. Non serve scomodare la fantascienza per avere una spiegazione molto chiara...

Luogo e orientamento: la Faccia non si trova sull’equatore, e non è orientata Nord/Sud. Per cui il test sembrerebbe fallito. Però c’è un però. Secondo vari astronomi, che niente hanno a che fare con lo studio della Faccia, e che quindi hnon hanno interesse a comprovare questa teoria, circa 3.5M di anni fa Marte si è spostato sul proprio asse, a seguito di un impatto inimmaginabile (secondo alcuni con un pianeta esploso, secondo altri con un mega asteroide). Bene, questi studiosi hanno calcolato quale fosse l’equatore 3.5 milioni di anni fa: se prendiamo quell’equatore, la Faccia – come si può vedere dalla foto qui sotto, alla quale è stata aggiunta una linea rappresentante il vecchio equatore – è non solo molto vicina all’equatore, ma anche orientata Nord/Sud.

Simulazione con il vecchio equatore, pubblicata da Tom van Flandern. Originale qui.

Scopo: molti astronomi sostengono una teoria secondo la quale esisteva un altro pianeta tra la Terra e Giove, che sarebbe esploso 65 milioni di anni fa. L’esplosione sarebbe stata alla base della scompars dei dinosauri. Il pianeta avrebbe avuto due lune: l’attuale Marte, e un altro pianeta (chiamato C da von Flandern). Scoppiato il pianeta, Marte e C sarebbero rientrati l’uno nell’orbita dell’altro. E da C sarebbe stato possibilissimo vedere la Faccia, e altre strutture presenti su Marte. Da notare che secondo le teorie astronomiche esistenti, il Pianeta C sarebbe esploso anch’esso circa 3.5M di anni fa. Coincidenza vuole che i primi ominidi siano apparsi sulla Terra 3.5M di anni fa…Mi verrebbe da pensare che forse, gli abitanti del Pianeta C, che avevano costruito su Marte delle strutture visibili a occhio nudo dal loro pianeta, abbiano abbandonato il nostro sistema solare, lasciando una piccola colonia sull’unico pianeta abitabile…Terra. Ma questa è un’altra storia.

Quindi riassumendo, la Faccia:

  1. È una faccia a 3D
  2. Risulta artificiale secondo i test frattali
  3. Si trova al centro di strutture disposte in forme altamente geometriche
  4. Si trova in un contesto di strutture che presentano molte stranezze geologiche per essere considerate naturali
  5. È simmetrica, e contiene tutti i tratti caratteristici dei volti: narici, pupille, sopracciglia…
  6. Era situata all’equatore, secondo un asse Nord/Sud, prima che l'equatore cambiasse 3.5M di anni fa
  7. Era visibile da un pianeta esistente fino a 3.5M di anni fa, secondo alcuni scienziati.
Personalmente, solo sul settimo punto credo si possano avere dubbi. Ma sul resto no.

Quando finalmente potremo avere una missione con uomini su Marte, che possano prendere campioni anche dei materiali di costruzione - che sembrano riflettere la luce in modo molto particolare, rispetto al terreno circostante - vedremo cos'altro s'inventeranno la NASA e l'ESA per smentire quello che e' ovvio.

E voi che dite?

3 comments:

  1. complimenti. sito molto interessante. seguirò le prossime puntate, perchè ho sempre avuto molti dubbi sulle risposte ufficiali relative al suolo marziano...

    marco

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  2. marco, benvenuto, e grazie per il commento...tra qualche giorno si parlera' dei tunnel artificiali...

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  3. Complimenti per il lavoro; mi sono permesso di inserire il link in gruppomizar.blogspot.com quale aggiornamento ad un lavoro che avevo fatto agli inizi della storia. Mi sembra il migliore fra quelli che ho potuto leggere.

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